Occhio ai Miti

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E’ festa grande tra gli abitanti dell’Olimpo: si sposano Peleo e Teti. Per chi non si ricordasse chi sono, vi basti sapere che dalla loro unione nacque Achille. In questa lieta occasione Zeus si adopera per organizzare una festa grandiosa , senza precedenti( ai tempi nostri sarebbe stato un pr di prima categoria). Per non turbare la serenità degli augusti ospiti, decide di non invitare Eris, la dea della discordia. Ricordiamo a questo punto che questo tipo di errore è diffuso: anche Malefica nella Bella addormentata e Ade in Hercules non furono invitati, scatenando così un gran putiferio. 

Rubens, Il giudizio di Paride

Rubens, Il giudizio di Paride

La dea Eris non è da meno: lancia tra gli invitati un pomo d’oro su cui c’è scritto “alla più bella”. Questo espediente andava a nozze con la presunzione delle dee greche, soprattutto con quella di Era, Atena e Venere…esse si avventano immediatamente sulla mela, convinte di meritarla più di tutte. Zeus si rende conto della gravità della situazione e, riconoscendo la sua parzialità (la dea Era, per quanto ornata da corna spaventose, era comunque sua moglie), affida l’arduo compito di giudicare la situazione al più bello tra i mortali…Paride, principe troiano.

Il caro Paride in quel momento stava pascolando un gregge e, di punto in bianco, si ritrova assalito da quelle tre furie che cercano di convincerlo; le dee hanno numerose armi a disposizione e sono intenzionate ad usarle fino in fondo: Atena offre al giovane lla sapienza, oltre alla possibilità di superare le leggi di natura; Era gli offre una ricchezza sconfinata e terre per saziare la sua sete di potere…la più furba è come sempre Venere, l’unica che capisce veramente gli uomini e i loro interessi: a Paride non interessa la conoscenza, il potere o la ricchezza…essendo un bel giovane, dai normali appetiti, vuole semplicemente una donna con cui saziarli. Mettere in gioco se stessa non sarebbe stato leale, quindi Venere gli offre la più bella tra le mortali come futura sposa, Elena, moglie del re Menelao. A liberare la sua bella dall’attuale marito ci avrebbe pensato lei…

Inutile dire l’esito della gara: Venere vince e mette il pomo tra i suoi infiniti trofei. La scelta di Paride porta successivamente alla guerra di Troia. Tale guerra è da vedersi come una punizione nei confronti del giovane. A questo punto mi preme dire che Paride è stato fregato da Venere: la dea non si preoccupò minimamente delle possibili conseguenze della sua offerta e il giovane segì il proprio istinto ormonale. Siamo d’accordo che rubare la mogle altrui non sia proprio un’azione lodevole, ma se fosse solo per quello al mondo d’oggi saremmo tutti in guerra. Questo mio post, oltre a raccontarvi questo mito divertente (mi sono sempre immaginata le tre dee che si strappano I capelli in preda all’isteria) vorrebbe riabilitare l’immagine di Paride, vittima anche lui della crudeltà delle dee. Egli aveva solo voglia di innamorarsi…

 

“The greatest thing you’ll ever learn is just to love and be loved in return..” 

 Citazione dal film Moulin Rouge. Forse che Paride fosse il primo dei romantici?


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